Metodo
Ho perfezionato nel corso degli anni un Metodo, che viene di volta in volta adattato, personalizzato in base alle esigenze della singola paziente.
Ho perfezionato nel corso degli anni un Metodo, che viene di volta in volta adattato, personalizzato in base alle esigenze della singola paziente.
Ho perfezionato nel corso degli anni un Metodo, che viene di volta in volta adattato, personalizzato in base alle esigenze della singola paziente.
L’alluce valgo è una patologia molto diffusa, che colpisce soprattutto la popolazione femminile. Pensa che si tratta della prima causa di Chirurgia nelle donne.
Talvolta il problema dell’alluce valgo viene considerato solo un problema estetico poiché non sempre è accompagnato da una vera e propria sintomatologia clinica, tuttavia nella maggior parte dei casi al problema estetico si associa un problema biomeccanico-funzionale che comporta dolore e difficoltà a camminare.
Non solo: anche indossare determinate calzature (non solo quelle col tacco alto) diventa difficile, se non impossibile.
La diagnosi è essenzialmente clinica ed è sufficiente l’ispezione dell’esame obiettivo, ma non valuto solo l’avampiede perché nella maggior parte dei casi la causa va cercata altrove ed in particolare in una condizione di piede pronato che determina a livello dell’avampiede questa deformità sottosegmentaria. Naturalmente è necessario accorgersi di questo e trattarne la causa per evitare recidive.
Da un punto di vista strumentale l’esame che conduce a una corretta diagnosi e indica il trattamento da eseguire è una radiografia del piede nelle due proiezioni spaziali e in ortostasi.
Valutata la radiografia, stabilisco il programma chirurgico che non è standard ma come una scarpa deve calzare bene a ogni specifico caso, a ogni singola paziente.
Da qualche anno, quando possibile, preferisco correggere l’alluce valgo e le alterazioni dei metatarsi vicini e delle dita laterali con una Chirurgia mininvasiva o percutanea.
È una Chirurgia che permette, attraverso dei piccoli forellini di pochi millimetri, di effettuare la correzione con delle frese.
Di fatto, pratico le stesse osteotomie della tecnica tradizionale ma con un maggiore rispetto dei tessuti molli.
Eccoti giunta alla fase post-intervento, il primo momento in cui finalmente potrai renderti conto concretamente del risultato raggiunto: ti concederò il carico immediato con una scarpa post-operatoria piana o con delle scarpe studiate ad hoc per queste correzioni.
Potrai cioè riprendere subito a camminare, pur con calzature adatte.
Anche se per indossare tutti i tipi di calzature dovrai attendere ancora un po’, riprendere a camminare normalmente sarà il primo grande traguardo raggiunto.
Due settimane dopo l’intervento praticherò la prima medicazione, che sostituirò con un bendaggio meno ingombrante e a quattro settimane rimuoverò la fasciatura e consentirò il carico con una scarpa comoda.
Potrai quindi riprendere una vita regolare, con la possibilità di guidare, e piano piano comincerai ad utilizzare tutti i tipi di calzature.
Può rimanere un po’ di gonfiore del piede che tende a scomparire nel tempo: questo gonfiore dipende soprattutto dalla pompa vascolare plantare e dal sistema linfatico; molto spesso prescrivo quindi idroterapia e linfodrenaggio per aiutare la rieducazione al passo.
Dott.ssa Anna Fraccascia
Studio: Via Carlo Cacace, 298/M - Taranto
Partita IVA: IT 02877190732
Iscritto all'Ordine dei Medici 2725 Taranto
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